Un packaging di qualità è sempre più una confezione personalizzata, realizzata su misura del cliente e considerando le specifiche esigenze di un prodotto, sia dal punto di vista della protezione che della conservazione di esso.

Alcuni packaging sono progettati per essere deformati e distrutti dai clienti attraverso operazioni controllate al fine di scoprirne il contenuto. Questi sono i cosiddetti packaging interattivi. Altre confezioni invece comportano interventi meno teatrali e ”violenti”.

Degli esempi potrebbero essere: fregare i fiammiferi sul packaging esterno o le scatole dei cereali con dei giochi sul retro.

packaging interattivo

Cos’è il packaging interattivo

Si tratta di un tipo di imballaggio utilizzato più frequentemente per il settore alimentare, che utilizza diversi tipi di tecnologie volte a farlo interagire con i prodotti ivi confezionati. Nell’ottica di migliorare le prestazioni di contenimento e protezione dei generi alimentari, il materiale da imballaggio viene immaginato come un elemento con un ruolo “attivo” nella filiera del packaging, che partecipano in qualche modo alla conservazione interagendo con i cibi, contribuendo in diversi modi a verificare i loro stato di freschezza ed evitando così di imbattersi in sprechi.

Come funziona?

Gli imballaggi interagenti si dividono in “Imballaggi Intelligenti” e “Imballaggi Attivi”.

Intelligenti: sistemi di packaging che monitorano il proprio contenuto e ne registrano eventuali variazioni a livello di conservazione.

Attive: svolgono un’azione vera e propria, rilasciando o assorbendo sostanze per ottimizzarla e prolungarla, rallentando il processo di danneggiamento. In base all’intervento si distinguono imballaggi assorbitori, rilasciatori oppure reattori.

Per quanto riguarda le tecnologie impiegate dai packaging intelligenti, si va dall’etichetta-sensore che misura il grado di maturazione di un frutto, a quella che individua le variazioni di temperatura subite dal contenuto e lo traduce in un dato sulla sua freschezza, “calcolando” l’effettiva data di scadenza dell’alimento.

Un’altra invenzione fondamentale nel settore del packaging interagente è il chiamato “timestrip”, ovvero un sigillo di garanzia che viene attivato all’apertura e segnala il tempo rimasto per il consumo del prodotto prima della scadenza, facendo anche da efficace garanzia contro furti delle confezioni prima della vendita.

Gli imballaggi reagenti attivi, invece, non segnalano irregolarità nell’ambiente packaging, ma intervengono direttamente modificandolo, con l’aggiunta di sostanze.

packaging interattivo

Requisiti comunicativi del packaging

Questa tipologia racchiude funzioni comunicative che rispondono ad obiettivi diversi: attirare l’attenzione dell’utente, individuare il marchio ed il prodotto, racconto del prodotto e riconoscimento valoriale del brand, informare l’utente sul prodotto e sul packaging stesso, facilitare l’utilizzo dell’imballaggio e del prodotto.

Entrando più nello specifico, rientrano tra i punti di forza tutte quelle attività che la tua azienda fa veramente bene.

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